Sotto: lago di Bolsena, foto di Alina Briciu
Sotto: lago di Bolsena, foto di Alina Briciu
Sotto: lago di Bolsena, marzo 2024
Maria Laura Brax, la ns madrina d’Arte, ha raccolto una ballerina Bianca sulle rive del lago, parte di Montefiascone. L’ha tenuta un tra le sue mani. Dopo un pò lei si è ripresa ed è volata di nuovo libera.
Maria Laura, vive con una Gazza, ed ha una particolare empatia con gli uccelli, credo che loro lo capiscano. Per questo è diventata la ns madrina d’Arte, è anche è una straordinaria fotografa.
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Avvistamenti migrazioni e nidificazione nel lago di Bolsena e nel Lazio
Non è difficile avvistarla sulle rive del Lago di Bolsena, così come la Ballerina gialla. Uccellini passeriformi che legano la loro esistenza principalmente ai corsi d’acqua (P.B)
Ballerina bianca (Motacilla alba) – Fonte: Nuovo atlante degli uccelli nidificanti nel Lazio
Note tassonomiche, corologia e fenologia Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale. In Europa settentrionale e centro-orientale Motacilla alba è migratrice o parzialmente migratrice, in Europa occidentale e meridionale sedentaria e dispersiva. In Italia è sedentaria nidificante, migratrice regolare e svernante su tutta la penisola, in Sicilia ed in alcune isole minori come l’Isola d’Elba, Tremiti e Eolie. In Sicilia presenta ampi vuoti di areale, e risulta completamente assente in Sardegna.
Distribuzione e consistenza nel Lazio
La carta della distribuzione mostra come la specie sia diffusa in modo uniforme su tutta la regione. Rispetto al precedente Atlante regionale non è stata confermata la nidificazione certa sulle Isole Ponziane e la specie è stata rinvenuta in un maggior numero di quadranti a nord e a sud. Ciò con tutta probabilità non è riferibile ad una sua espansione ma piuttosto ad una precedente carenza di osservazioni. In varie indagini effettuate nel Lazio presenta valori di IKA (Indice Chilometrico di Abbondanza) pari a 0,6 nei coltivi (Valle del Baccano), 0,3 nei pascoli (Altopiano del Rascino) (Calvario e Sarrocco, 1997), e valori di IKA pari a 6,7 presso il Fiume Melfa (Sorace, 1996). Nel Parco Regionale dell’Appia Antica la percentuale di occupazione dei quadranti ammonta al 24,6 % (per approfondimenti sulle frequenze nelle varie tipologie ambientali vedi Taffon et al., 2008), mentre a Ostia, in ambiente urbanizzato tale valore corrisponde a 68,3% (Demartini et al., 2006). Non ci sono indicazioni aggiornate sulla consistenza della specie nel Lazio, potendo quindi indicare soltanto la precedente stima della specie pari a 10.000 coppie (Boano et al., 1995). Nel Lazio è stato segnalato un caso di nidificazione in coppia mista di Motacilla a. alba e la sottospecie M. a. yarrellii (Fraticelli, 1997) e di individui con caratteri morfologici intermedi attribuibili ad ibridi (Fraticelli, 2001a). La carta interpolata delle abbondanze indica una distribuzione continua della specie con 0,06-0,07 cp/10 punti, con valori più elevati in alcuni settori costieri centrali ed in aree collinari e montuose interne (0,07-0,09 cp/10 punti). Alcuni comprensori dell’Appennino e del Lazio costiero centrale mantengono picchi di abbondanza della specie maggiori di 0,1 cp/10 punti.
Preferenze ambientali nel Lazio
La specie presenta un’ampia valenza ecologica. Il maggior numero di osservazioni è localizzato nella tipologia ambientale “insediamenti abitativi”, seguita da “corpi d’acqua”, “aree agricole eterogenee” e, in minor misura, dalla “vegetazione arbustiva”. Infatti la specie pur essendo legata ad una grande varietà di ambienti acquatici, agli spazi aperti con vegetazione erbacea bassa o del tutto assente, si insedia anche in habitat apparentemente subottimali grazie alla spiccata sinantropia, favorita dal fatto che le attività umane hanno creato zone aperte con bassa vegetazione. Le osservazioni della specie risultano avere un andamento inverso all’altitudine mostrando un picco tra 0 e 250 m s.l.m. e osservazioni eccezionali oltre i 1.500 m. Tale risultato potrebbe essere influenzato presumibilmente dallo sforzo di ricerca e non da una reale corrispondenza tra numero di osservazioni e effettiva preferenza ecologica. In Italia la specie risulta più diffusa fino ai 1.500-1.700, con presenze discrete fino ai 2.000 m s.l.m. (Brichetti e Fracasso, 2007).
Status e conservazione
La maggior parte delle popolazioni europee risultano stabili. La categoria di minaccia secondo BirdLife International (2009) è LC (Least Concern), secondo BirdLife International (2004) lo stato della specie è considerato “sicuro”. Nel progetto sullo stato degli uccelli comuni in Europa la specie è considerata in “moderato declino” (PECBMS, 2009). La popolazione italiana nidificante è stimata in 150.000-300.000 coppie ed è ritenuta stabile a scala nazionale (Brichetti e Fracasso, 2007). Non è presente nella Lista Rossa (LIPU e WWF, 1999). Negli ambienti agricoli la tendenza sembra essere alla diminuzione, molto probabilmente dovuta alla modificazione del sistema di conduzione agricola e di allevamento del bestiame, mentre si ha una recente tendenza a incrementare la presenza nei centri urbani (Brichetti e Fracasso, 2007).
Emanuela Lorenzetti
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Ballerina bianca o batticoda o ballerina bianca e nera (Motacilla alba Linnaeus, 1758)
Fonte: www.uccellidaproteggere.it
Ordine: Passeriformes Famiglia: Motacillidae
Diffusa in Europa, Asia e Africa del Nord, la Ballerina bianca abita anche territori dalle temperature estreme: la si può ritrovare oltre il Circolo Polare Artico o a sud in Iran, Himalaya e Cina sud-occidentale, fino al Giappone e allo stretto di Bering. In Italia è una specie piuttosto comune in gran parte delle regioni e stazionaria, anche se alcune popolazioni sono solo di passaggio e si fermano in Italia per poi proseguire il viaggio verso le zone di svernamento. Si tratta di contingenti provenienti soprattutto da Svizzera, Austria, Slovenia, Norvegia e Finlandia. Alcuni gruppi provengono anche dalle coste del Mar Bianco e dalla Svezia centrale continentale; ma è l’Europa centro-orientale la zona di provenienza più comune per gli individui che raggiungono l’Italia.
La sottospecie Motacilla alba alba , in modo particolare, è parzialmente sedentaria. Nidifica sulla penisola ma anche in Sicilia e su isole minori quali l’Elba, le Tremiti e le Eolie. Ampi vuoti di areale sono presenti in Calabria, mentre è del tutto assente in Sardegna. Predilige i campi arati, le zone umide e coltivate, le rive dei laghi e, in generale, i luoghi in cui siano presenti specchi d’acqua, poiché è qui che la Ballerina bianca va a caccia di insetti. Evita le foreste d’alto fusto e le montagne oltre il limite della vegetazione arborea. Tra i Passeriformi, la Ballerina bianca è tra quelli che riescono a adattarsi meglio alla presenza umana. Si avvicina anche alle case, soprattutto se c’è uno spazio all’aperto abbastanza ampio. Nonostante si nutra prevalentemente di insetti, ragni e piccoli molluschi che lei stessa cattura, non rifiuta il cibo offerto dall’uomo e può abituarsi a mangiare e bere in presenza dell’uomo.
Lunga circa 20 centimetri, ha un’apertura alare di 26-30 centimetri e, tra maschi e femmine, non ci sono accentuate differenze d’aspetto. Spicca il bianco perfetto della fronte e degli occhi, che dipinge una specie di mascherina. Testa, nuca, gola e petto appaiono invece neri, mentre il dorso e il groppone sono grigio chiaro. Le ali presentano striature bianche e nere così come la coda; il ventre è bianco. Dopo una rapida corsa, spicca un volo ondulato; quando cammina velocemente sul terreno, muove ritmicamente la coda.
L’accoppiamento avviene tra aprile e agosto. Il nido – una coppa di erbe rifinita con lana, peli e piume – viene accuratamente nascosto in anfratti naturali e artificiali: ripe, scarpate, argini, edifici, fori nei muri o nei tronchi, ma anche al suolo. La femmina depone cinque o sei uova, che si schiudono dopo circa 12-14 giorni di cova. I pulcini vengono poi accuditi nel nido da entrambi i genitori per due settimane.
Prospettive.
La Ballerina bianca è piuttosto conosciuta per quanto riguarda la distribuzione, ma scarsamente studiata per quanto riguarda ecologia e biologia riproduttiva. Mancano inoltre informazioni relative ai principali parametri demografici. Sulla base dei dati disponibili relativi all’Italia e ad altri Paesi europei si può proporre come Valore di Riferimento Favorevole (FRV) su scala locale una densità pari a 1,5 coppie per 10 ettari. In contesti che presentano condizioni ottimali – ad esempio villaggi in contesto agricolo – l’FRV può crescere a 4,5 coppie per 10 ettari. Il valore proposto a scala di comprensorio – in particolare per vaste aree urbane e periurbane – è di 4 coppie per chilometro quadrato, tenendo presente che in condizioni particolarmente idonee tale valore può essere superato. La presenza della specie risulta complessivamente stabile sul territorio italiano, dove si concentra in zone biogeografiche differenti: alpina, continentale, mediterranea. Tuttavia, ci sono segnali di decremento negli ambienti agricoli, ma anche di incremento in altri contesti, segnale che fa intravedere la possibilità di espansione territoriale. La distribuzione è quasi ovunque discontinua, soprattutto nelle zone a monocolture intensive della Pianura Padana. Nei centri urbani, viceversa, c’è una tendenza all’incremento. Anche dalle ultime rilevazioni è stata confermata la tendenza della specie a nidificare all’interno di vari tipi di ambienti naturali o di origine antropica, preferibilmente vicino a corsi d’acqua e zone umide. La Ballerina bianca predilige in particolare le zone rurali intorno a cascinali tradizionali e allevamenti di animali, oppure le zone rurali di montagna. Non disdegna i centri urbani, nei quali però preferisce aree periferiche e industriali.
Minacce
Nonostante sia ampiamente diffusa in Italia, la specie è soggetta a fluttuazioni troppo accentuate, che non la mettono al riparo dal pericolo di estinzioni locali. Molteplici le motivazioni alla base di tali fluttuazioni nelle popolazioni. Declini temporanei potrebbero essere causati da inverni particolarmente rigidi che hanno interessato, in anni passati, la zona alpina e quella continentale. Anche la diminuzione di insetti acquatici, parte integrante della dieta della Ballerina bianca, può costituire una minaccia per la specie. L’incremento del livello di inquinamento delle acque provoca infatti cambiamenti profondi nell’ecosistema acquatico e in quello di superficie, con conseguenze rilevanti per le numerose specie che sopravvivono grazie alla varietà di organismi che popolano gli specchi d’acqua. L’inquinamento acquatico, e la conseguente scarsità di cibo, costituisce dunque uno dei principali fattori di minaccia. Un fenomeno che si è verificato in diverse aree d’Europa e che ha compromesso la riproduzione della specie, riflettendosi sulla densità di coppie nidificanti anche in siti che in precedenza risultavano particolarmente popolosi. A compromettere la stabilità della Ballerina bianca è poi l’intervento dell’uomo, che provoca il degrado o addirittura la distruzione dell’habitat della specie e, in particolare, dei siti di caccia e nidificazione. Conseguenze nefaste hanno ad esempio le opere di trasformazione e modifica dei corsi d’acqua, l’attuazione di opere di arginatura e regolazione della portata dei corsi e il prosciugamento dei torrenti per scopi idroelettrici.
Stato di salute
La Ballerina bianca è considerata in uno stato di conservazione favorevole sia a livello continentale sia nei territori dell’Unione europea. Protetta in Italia dal 1977, fa parte dell’elenco delle specie non cacciabili in Italia ai sensi della legislazione venatoria vigente, ma non è stata inclusa nella Specie protette dalla Direttiva Uccelli Specie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli.
In Europa e nell’Unione Europea, la Ballerina bianca ha mostrato una presenza stabile sia nel periodo 1970-1990 sia nel periodo 1990-2000, malgrado in questi ultimi dieci anni si siano registrati segni di declino in alcuni Paesi dell’Europa settentrionale quali Svezia, Finlandia e Lettonia. In Europa è ben distribuita: dalle regioni che si affacciano sul Mediterraneo ai confini con Scandinavia, Russia e Islanda. La popolazione nidificante dell’Unione Europea è stimata in 4,1-7,9 milioni coppie e corrisponde al 30-32% della popolazione continentale complessiva – stimata in 13-26 milioni di coppie – e a una frazione compresa tra il 5% ed il 24% della popolazione globale della specie. La popolazione italiana è invece stimata tra le 150mila e le 300mila coppie, pari al 3% della popolazione “comunitaria” e all’1% della popolazione nidificante europea complessiva. Le zone di massima concentrazione della specie in Italia sono l’area prealpina lombarda e il Triveneto, seguite dalle coste dell’Alto Adriatico, l’Emilia-Romagna e le Marche. In Lombardia è stimata una popolazione nidificante media di 12.500 coppie tra 1992 e 2007. Nella pianura bresciana, la diminuzione della popolazione è iniziata a metà degli anni Settanta. In Trentino sono calcolate diverse migliaia di coppie mentre nel Lazio, nel quinquennio 2000-2005, la specie ha dimostrato una lieve tendenza al decremento. In Toscana sono stimate tra le 5mila e le 15mila coppie. In Sicilia, dalla metà degli anni Novanta, l’areale della specie si è espanso e nidificazioni irregolari sono state registrate nelle Isole Eolie.
Semaforo
La popolazione nidificante di Ballerina bianca appare in decremento in Pianura Padana (e probabilmente anche nel Lazio) e, conseguentemente, il suo stato di conservazione complessivo è da considerarsi tuttora inadeguato. Si tratta tuttavia di una valutazione provvisoria, in attesa di ulteriori riscontri derivanti da specifiche attività di monitoraggio relative anche ad altre porzioni del territorio nazionale.
All’opposto, è la Pianura Padana l’area d’Italia in cui la Ballerina bianca versa, attualmente, in condizioni di relativa sofferenza. Alla base di ciò vi è con tutta probabilità un incremento dell’inquinamento degli ambienti acquatici che rappresentano l’habitat di riferimento per l’alimentazione e la riproduzione della specie. A fare il resto sono le sempre più importanti opere di arginatura e regimazione idraulica che hanno progressivamente ristretto e compromesso habitat essenziali per la vita di questa ed altre specie di uccelli legati alle zone umide. Per questo l’attuale stato di conservazione della specie nella bioregione continentale è da considerarsi, allo stato delle cose, particolarmente inadeguato.
Canto Quello della Ballerina bianca è un cinguettio argentino e vivace, non troppo acuto. Il ritmo non è eccessivamente veloce, con note isolate che si alternano, di tanto in tanto, a vocalizzi più articolati e complessi
Dal portamento elegante e la forma slanciata, la Ballerina bianca è tanto delicata nell’aspetto quanto resistente ai climi più disparati: dalle temperature rigide della Siberia a quelle roventi dell’Arabia Saudita. È celebre infatti per la sua grande capacità di adattamento. Di indole socievole nei confronti dei propri simili, può anche abituarsi alla compagnia dell’uomo, accettando cibo e acqua. Ma le ballerine bianche amano soprattutto restare appollaiate in inverno a centinaia sugli alberi, sugli edifici o tra i canneti…