Sotto: Lago di Bolsena, parte di Capodimonte.

Foto di Alina Briciu

Sotto ancora: Lago di Bolsena, luogo imprecisato

Foto di Alina Briciu . 30 08 22

                                                       

 

 

Avvistamenti e nidificazione nel lago di Bolsena e nel Lazio

 

Nota: la letteratura conosciuta per il Lazio non riporta la presenza specifica nel Lago di Bolsena (ma in una piantina a cura di Stefano Sarrocco è rivelata con un segno rosso, almeno la presenza): le foto di Alina Briciu  nell’area di Capodimonte, in altre aree di recente 30 08 22, in anticipo di stagione,  ne attestano la sicura frequentazione, per questa specie che nella Lista Rossa nazionale è ritenuta specie “in pericolo in modo critico” (LIPU e WWF, 1999). (P.B) 

 

Moretta Tabaccata   (Aytya nyroca)           Fonte: Nuovo atlante degli uccelli nidificanti nel Lazio

 

Note tassonomiche, corologia e fenologia  

Specie monotipica a distribuzione euroturanica che si spinge ad est fino alla Cina e Mongolia; il suo areale risulta tuttavia frammentato e instabile soprattutto ai margini occidentali. Le popolazioni più meridionali sono ritenute residenti, mentre quelle migratrici europee raggiungono le aree di svernamento in Eu­ropa meridionale, Africa occidentale ed a Sud fino alle aree sub-sahariane (Spina e Volponi, 2008a). A livello nazionale la Moretta tabaccata è parzialmente sedentaria e nidificante, con presenze più consistenti in Emilia Romagna, Sardegna e Sicilia, comunque discon­tinue (Brichetti e Fracasso, 2003).

Distribuzione e consistenza nel Lazio  

La specie presenta una distribuzione ristretta ed una presenza molto localizzata essendo stata rilevata in solo cinque siti, di cui soltanto in un uno è stata accertata la nidificazione: una zona umida costiera in stretta contiguità con la foce del Tevere (De­martini, 2003). Nel precedente Atlante la specie era segnalata solo come estivante (Boano et al., 1995). Durante l’inverno è uno degli Anatidi meno numerosi, sebbene la sua presenza sia regolare (media 14,8 nel periodo 1991-2008) con 10 siti frequentati e una popolazione in moderato incremento numerico (Brunelli et al., 2009).

Preferenze ambientali nel Lazio  

Due dei siti dove la specie è stata rilevata sono costituiti da zone umide costiere, d’acqua dolce o leggermente salmastra, ricchi di vegetazione sommersa. Gli altri tre siti sono compresi in zone umide interne dulciacquicole. I cinque siti sono collocati entro i 500 metri di quota.   Anche durante il periodo invernale frequenta soprattutto i laghi interni di acque dolci ed in minor misura le acque salmastre costiere (Brunelli et al., 2009).

Status e conservazione 

Nella lista rossa dell’IUCN 2009 è considerata “Near Threatened”; in Europa è SPEC 1, con uno status “vulnerabile” ed una popolazione stimata in 12.000-18.000 coppie nidificanti (BirdLife International, 2009). Le popolazioni europee hanno subito un drastico declino, anche se negli ultimi 5-10 anni si è assistito ad una inversione di tendenza (Melega, 2007). La specie è inserita anche nell’Allegato I della Direttiva 2009/147/ CE. Nella Lista Rossa nazionale è ritenuta specie “in pericolo in modo critico” (LIPU e WWF, 1999) con una popolazione nidificante stimata in 62-111 coppie e una tendenza all’incremento negli ultimi anni (Melega, 2007). Tra le minacce rilevate a carico della specie nel suo areale vi sono la distruzione e la trasformazione degli habitat di riproduzione e svernamento, le uccisioni illegali e l’introduzione di specie ittiche alloctone (Brichetti e Fracasso, 2003; Melega, 2007; BirdLife International, 2009).

Stefano Sarrocco

 

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Stato della specie

È una specie monotipica a distribuzione euroturanica, con un areale frammentato e instabile ai margini occidentali. A livello nazionale la Moretta tabaccata è parzialmente sedentaria e nidificante, con presenze più consistenti in Emilia Romagna, Sardegna e Sicilia. La popolazione indicante in Italia è stimata in 70-100 coppie con una tendenza al decremento. Lo svernamento della specie è regolare e la popolazione censita è compresa tra i 150 ed i 400 individui, con una media di 178 individui distribuiti in 62 siti nel periodo 1996-2000 ed un massimo di 350 nel 2000 (Baccetti et al., 2002).

Svernamento nel Lazio

A livello regionale è uno degli anatidi meno numerosi, sebbene la sua presenza invernale sia regolare nella Regione (media 14,8 ± 10,8). Nel periodo esaminato è evidente un incremento delle presenze, in particolare negli anni 1999-2003 e nel successivo periodo 2005-2008, con un massimo rilevato di 37 individui nel 2003. I siti regionali dove la specie è segnalata sono 10 (26,3%) rispetto ai 38 indagati, con presenze maggiormente regolari nei laghi di Vico, Reatini, Vasche di Maccarese e più irregolari a Nazzano, Posta Fibreno e nella zona umida artificiale di Ostia. Il Litorale Romano è inserito tra i comprensori di importanza nazionale. La tendenza all’incremento della popolazione registrato a livello regionale coincide con l’andamento evidenziato a livello nazionale (+ 21,3% all’anno; Baccetti et al., 2002).

Durante il periodo invernale frequenta soprattutto i laghi interni di acque dolci ed in minor misura le acque salmastre costiere. Tra le minacce rilevate a carico della specie sono state segnalate la distruzione e trasformazione dell’habitat di riproduzione e svernamento e le uccisioni illegali (cfr. (Brichetti e Fracasso, 2003). In quanto specie minacciata è inserita nell’Allegato I della Direttiva 79/409/CE.

Stefano Sarrocco

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Moretta tabaccata o moretta tabacca (Aythya nyroca GULDENSTADT, 1770)

Fonte : www.uccellidaproteggere.it

 

 Ordine: Anseriformi Famiglia: Anatidae

 L’Anatra più rara d’Europa o, come sarebbe più corretto affermare, l’Anatra più rara dell’intera regione paleartica, dopo l’Anatra marmorizzata. È la Moretta tabaccata, piccola anatra tuffatrice con piumaggio prevalentemente bruno-rossiccio. Se in volo è possibile confonderla con la “sorella” Moretta, posata sullo stagno la specie si riconosce anzitutto per le dimensioni, molto più contenute rispetto alla Moretta comune. Dal peso variabile tra i 400 e i 700 grammi, un esemplare può misurare una quarantina di centimetri in lunghezza, mentre l’apertura alare non raggiunge i 70 centimetri. A distinguerla dalla Moretta comune è anche una ulteriore particolarità del piumaggio, e cioè la candida sottocoda che contrasta con il resto del dorso. Molto simili tra loro, i sessi si distinguono comunque per i colori del piumaggio, più vividi nel maschio, nonché per l’iride, bianco nel maschio e scuro nella femmina. La Moretta tabaccata nidifica in Europa orientale e Asia, con un areale principale che si ferma però a Ungheria e Polonia. In Italia è rara come specie nidificante (circa 70-100 coppie distribuite nelle principali zone umide dell’alto e basso Adriatico, Sicilia e Sardegna), mentre è più facile osservarla durante la migrazione o lo svernamento. . Piuttosto schiva, la Moretta tabaccata non ama muoversi in grandi gruppi, fatta eccezione per la stagione invernale e in alcuni casi durante la migrazione (come Lentini in Sicilia), dove la scarsità di aree adatte allo svernamento, la spinge a concentrarsi in poche località favorevoli. In Italia la si può tipicamente osservare negli ambienti umidi di acqua dolce, dalla Valli di Comacchio, Argenta e Ravenna, fino a quel che resta delle paludi del Delta del Po che in tempi antichi raggiungevano il modenese. Più a sud, si incontrano importanti siti di svernamento quali il lago Trasimeno e il litorale romano, mentre è la Sicilia ad ospitare la popolazione più importante, tra Mazara, la foce del Simeto e – soprattutto – il Biviere di Lentini.

 Prospettive

Dei 19 siti di nidificazione censiti, 6 ospitano una popolazione pari o superiore a cinque coppie. Una popolazione in significativo aumento, grazie all’istituzione di nuove aree protette. La prima misura da mettere in atto affinché l’aumento registrato negli ultimi tempi possa consolidarsi è investire particolare attenzione e risorse nelle tre principali aree di nidificazione, e cioè la Sicilia, le zone umide dell’Italia centrale e l’area padana sud-orientale. Lo stato rimane infatti di massima allerta, per una popolazione che nel 1998 era ridotta a soli 133 individui, mentre dopo la repentina crescita tra il 1999 e il 2000 la popolazione di Moretta tabaccata si è assestata a un livello di poco superiore alle 300 unità, con importanti fluttuazioni periodiche a livello locale. Importantissimo in questo come in altri casi il coordinamento internazionale delle azioni da intraprendere, che consistono naturalmente nella protezione totale della specie dal prelievo venatorio, ma comprendono appieno anche l’implementazione di strategie nazionali e locali per la tutela degli habitat di svernamento e nidificazione. Altrettanto fondamentale sarebbe un approfondimento delle esigenze ecologiche della specie, per individuare i fattori in grado di aumentare il successo riproduttivo e soprattutto il tasso d’involo, anche se appare chiaro – pur non essendo possibile determinare con esattezza un Valore di Riferimento Favorevole (FRV) – come la salute della Moretta tabaccata dipenda in larga parte dallo stato dell’habitat (va in questo senso la necessità di effettuare studi sulla cosiddetta “ecologia trofica”). Da monitorare anche l’eventuale aumento di ibridazione con il “cugino” Moriglione, data la presenza di ibridi sempre più numerosi e frequenti, se rapportati alla popolazione complessiva. Minacce Specie sempre in movimento – tra le morette segnalate in Italia la maggior parte proviene da Francia mediterranea, Svizzera e Repubblica Ceca – la Moretta tabaccata è un migratore regolare, parzialmente svernante e localmente nidificante in Italia. Diciannove in tutto i siti di nidificazione, a cominciare dall’Emilia-Romagna, fino a poco tempo fa considerata l’unica regione dove la Moretta tabaccata nidificava in modo stabile. Predilige acque poco profonde e ricche di vegetazione sommersa, affiancata da macchie fitte di vegetazione emergente, come i comuni canneti, spesso circondati da salici e ontani. Tollera l’acqua salmastra, e durante la migrazione e lo svernamento può frequentare anche acque costiere e lagune, pur evitando fiumi e torrenti impetuosi nonché acque troppo profonde o esposte. La Moretta tabaccata non tollera invece il disturbo da parte dell’uomo, e ancor meno l’inquinamento, purtroppo uno dei problemi che insiste maggiormente su ecosistemi delicati e a scarso ricambio idrico quali le zone umide. Essenzialmente onnivora – si nutre soprattutto di semi e altre piante acquatiche ma non disdegna piccoli pesci e invertebrati – la Moretta tabaccata può soffrire in modo particolare anche del cambiamento del livello delle acque durante la fase di nidificazione, quando anche i predatori riducono il tasso medio di sopravvivenza dei pulli, non superiore a 4-5 per 8-10 uova covate. Perdita e degrado dell’habitat e caccia rappresentano comunque le principali minacce che attualmente pesano sulla sopravvivenza della specie, mentre altri fattori di rischio sono appunto dovuti a predazione dei nidi da parte di specie comuni o introdotte dall’esterno (alloctone), cattura accidentale in reti da pesca, bracconaggio, avvelenamento da piombo, disturbo antropico e cambiamenti climatici.

Stato di salute

Stabile tra il 1970 e il 1990, la specie ha conosciuto un moderato aumento nel decennio successivo. Questo per quanto riguarda la popolazione nidificante, così come per quella svernante il trend appare consistente (più 21,3% ogni anno tra il 1996 e il 2000).

Nonostante la specie sia in sofferenza in tutta Europa – attualmente è classificata come vulnerabile – in Italia si è appunto assistito a una ripresa, negli ultimissimi anni, sia in termini numerici che di areale. Responsabili di questo trend positivo sono probabilmente le migliorate condizioni ambientali e la maggior protezione, anche se vanno considerati a fini statistici anche i frequenti rilasci di individui di allevamento. Oggetto di un Piano d’Azione Internazionale e di uno Nazionale, la Moretta tabaccata è tuttavia considerata in tutta Europa in stato di pericolo “critico”. Indipendentemente da locali eventi positivi, infatti, la popolazione complessiva dell’Ue è stimata in oltre 6.000 coppie, la maggior parte delle quali nidificanti in Romania. Cifre che corrispondono a circa la metà della popolazione globale della specie. In Italia sono state censite un centinaio di coppie pari all’1% di quella censita nell’intera Ue, importante comunque da tutelare anche a causa delle forti pressioni che stanno decimando le popolazioni presenti in Paesi comunitari e non quali Croazia e Romania, che ospitano le popolazioni più importanti della specie.

Canto

L’incontro con la Moretta tabaccata è sempre un grande evento. Solitaria e schiva – solo in inverno si incontrano concentrazioni significative di individui nei siti di svernamento – la Moretta è anche solitamente piuttosto silenziosa. Il canto si compone di suoni lunghi regolari, senza particolari variazioni di tono. Solo leggermente più acuto di quello emesso dal Germano reale, l’anatra più celebre e più comune del mondo, da cui si presume siano state selezionate anche le specie di anatre domestiche che tutti conosciamo

 

 

Placide, posate sulle acque tranquille della palude, le morette tabaccate si confondono con il paesaggio. Poi un tuffo, un altro, e l’abitudine di rincorrersi l’un l’altra, con i raggi del sole che ne esaltano il piumaggio bruno rossiccio, specie d’autunno, quando gli alberi si colorano d’ambra e di porpora. Mentre la palude, tra un brulicare di schizzi d’acqua, mescolato al riflesso degli alberi nello stagno, si prepara al lungo inverno…

 

 

 

 

 

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Vedi video della moretta tabaccata

 

 

Moretta tabaccata o moretta tabacca (Aythya nyroca GULDENSTADT, 1770)

Fonte : www.uccellidaproteggere.it

 

 Ordine: Anseriformi Famiglia: Anatidae

 L’Anatra più rara d’Europa o, come sarebbe più corretto affermare, l’Anatra più rara dell’intera regione paleartica, dopo l’Anatra marmorizzata. È la Moretta tabaccata, piccola anatra tuffatrice con piumaggio prevalentemente bruno-rossiccio. Se in volo è possibile confonderla con la “sorella” Moretta, posata sullo stagno la specie si riconosce anzitutto per le dimensioni, molto più contenute rispetto alla Moretta comune. Dal peso variabile tra i 400 e i 700 grammi, un esemplare può misurare una quarantina di centimetri in lunghezza, mentre l’apertura alare non raggiunge i 70 centimetri. A distinguerla dalla Moretta comune è anche una ulteriore particolarità del piumaggio, e cioè la candida sottocoda che contrasta con il resto del dorso. Molto simili tra loro, i sessi si distinguono comunque per i colori del piumaggio, più vividi nel maschio, nonché per l’iride, bianco nel maschio e scuro nella femmina. La Moretta tabaccata nidifica in Europa orientale e Asia, con un areale principale che si ferma però a Ungheria e Polonia. In Italia è rara come specie nidificante (circa 70-100 coppie distribuite nelle principali zone umide dell’alto e basso Adriatico, Sicilia e Sardegna), mentre è più facile osservarla durante la migrazione o lo svernamento. . Piuttosto schiva, la Moretta tabaccata non ama muoversi in grandi gruppi, fatta eccezione per la stagione invernale e in alcuni casi durante la migrazione (come Lentini in Sicilia), dove la scarsità di aree adatte allo svernamento, la spinge a concentrarsi in poche località favorevoli. In Italia la si può tipicamente osservare negli ambienti umidi di acqua dolce, dalla Valli di Comacchio, Argenta e Ravenna, fino a quel che resta delle paludi del Delta del Po che in tempi antichi raggiungevano il modenese. Più a sud, si incontrano importanti siti di svernamento quali il lago Trasimeno e il litorale romano, mentre è la Sicilia ad ospitare la popolazione più importante, tra Mazara, la foce del Simeto e – soprattutto – il Biviere di Lentini.

 Prospettive

Dei 19 siti di nidificazione censiti, 6 ospitano una popolazione pari o superiore a cinque coppie. Una popolazione in significativo aumento, grazie all’istituzione di nuove aree protette. La prima misura da mettere in atto affinché l’aumento registrato negli ultimi tempi possa consolidarsi è investire particolare attenzione e risorse nelle tre principali aree di nidificazione, e cioè la Sicilia, le zone umide dell’Italia centrale e l’area padana sud-orientale. Lo stato rimane infatti di massima allerta, per una popolazione che nel 1998 era ridotta a soli 133 individui, mentre dopo la repentina crescita tra il 1999 e il 2000 la popolazione di Moretta tabaccata si è assestata a un livello di poco superiore alle 300 unità, con importanti fluttuazioni periodiche a livello locale. Importantissimo in questo come in altri casi il coordinamento internazionale delle azioni da intraprendere, che consistono naturalmente nella protezione totale della specie dal prelievo venatorio, ma comprendono appieno anche l’implementazione di strategie nazionali e locali per la tutela degli habitat di svernamento e nidificazione. Altrettanto fondamentale sarebbe un approfondimento delle esigenze ecologiche della specie, per individuare i fattori in grado di aumentare il successo riproduttivo e soprattutto il tasso d’involo, anche se appare chiaro – pur non essendo possibile determinare con esattezza un Valore di Riferimento Favorevole (FRV) – come la salute della Moretta tabaccata dipenda in larga parte dallo stato dell’habitat (va in questo senso la necessità di effettuare studi sulla cosiddetta “ecologia trofica”). Da monitorare anche l’eventuale aumento di ibridazione con il “cugino” Moriglione, data la presenza di ibridi sempre più numerosi e frequenti, se rapportati alla popolazione complessiva. Minacce Specie sempre in movimento – tra le morette segnalate in Italia la maggior parte proviene da Francia mediterranea, Svizzera e Repubblica Ceca – la Moretta tabaccata è un migratore regolare, parzialmente svernante e localmente nidificante in Italia. Diciannove in tutto i siti di nidificazione, a cominciare dall’Emilia-Romagna, fino a poco tempo fa considerata l’unica regione dove la Moretta tabaccata nidificava in modo stabile. Predilige acque poco profonde e ricche di vegetazione sommersa, affiancata da macchie fitte di vegetazione emergente, come i comuni canneti, spesso circondati da salici e ontani. Tollera l’acqua salmastra, e durante la migrazione e lo svernamento può frequentare anche acque costiere e lagune, pur evitando fiumi e torrenti impetuosi nonché acque troppo profonde o esposte. La Moretta tabaccata non tollera invece il disturbo da parte dell’uomo, e ancor meno l’inquinamento, purtroppo uno dei problemi che insiste maggiormente su ecosistemi delicati e a scarso ricambio idrico quali le zone umide. Essenzialmente onnivora – si nutre soprattutto di semi e altre piante acquatiche ma non disdegna piccoli pesci e invertebrati – la Moretta tabaccata può soffrire in modo particolare anche del cambiamento del livello delle acque durante la fase di nidificazione, quando anche i predatori riducono il tasso medio di sopravvivenza dei pulli, non superiore a 4-5 per 8-10 uova covate. Perdita e degrado dell’habitat e caccia rappresentano comunque le principali minacce che attualmente pesano sulla sopravvivenza della specie, mentre altri fattori di rischio sono appunto dovuti a predazione dei nidi da parte di specie comuni o introdotte dall’esterno (alloctone), cattura accidentale in reti da pesca, bracconaggio, avvelenamento da piombo, disturbo antropico e cambiamenti climatici.

Stato di salute

Stabile tra il 1970 e il 1990, la specie ha conosciuto un moderato aumento nel decennio successivo. Questo per quanto riguarda la popolazione nidificante, così come per quella svernante il trend appare consistente (più 21,3% ogni anno tra il 1996 e il 2000).

Nonostante la specie sia in sofferenza in tutta Europa – attualmente è classificata come vulnerabile – in Italia si è appunto assistito a una ripresa, negli ultimissimi anni, sia in termini numerici che di areale. Responsabili di questo trend positivo sono probabilmente le migliorate condizioni ambientali e la maggior protezione, anche se vanno considerati a fini statistici anche i frequenti rilasci di individui di allevamento. Oggetto di un Piano d’Azione Internazionale e di uno Nazionale, la Moretta tabaccata è tuttavia considerata in tutta Europa in stato di pericolo “critico”. Indipendentemente da locali eventi positivi, infatti, la popolazione complessiva dell’Ue è stimata in oltre 6.000 coppie, la maggior parte delle quali nidificanti in Romania. Cifre che corrispondono a circa la metà della popolazione globale della specie. In Italia sono state censite un centinaio di coppie pari all’1% di quella censita nell’intera Ue, importante comunque da tutelare anche a causa delle forti pressioni che stanno decimando le popolazioni presenti in Paesi comunitari e non quali Croazia e Romania, che ospitano le popolazioni più importanti della specie.

Canto

L’incontro con la Moretta tabaccata è sempre un grande evento. Solitaria e schiva – solo in inverno si incontrano concentrazioni significative di individui nei siti di svernamento – la Moretta è anche solitamente piuttosto silenziosa. Il canto si compone di suoni lunghi regolari, senza particolari variazioni di tono. Solo leggermente più acuto di quello emesso dal Germano reale, l’anatra più celebre e più comune del mondo, da cui si presume siano state selezionate anche le specie di anatre domestiche che tutti conosciamo

 

 

Placide, posate sulle acque tranquille della palude, le morette tabaccate si confondono con il paesaggio. Poi un tuffo, un altro, e l’abitudine di rincorrersi l’un l’altra, con i raggi del sole che ne esaltano il piumaggio bruno rossiccio, specie d’autunno, quando gli alberi si colorano d’ambra e di porpora. Mentre la palude, tra un brulicare di schizzi d’acqua, mescolato al riflesso degli alberi nello stagno, si prepara al lungo inverno…