Sopra: foto di Vincenzo Breccia
Sotto: lago di Bolsena, San Lorenzo Nuovo
Marzaiola in posizione yoga
Sotto: altre foto di Alina Briciu
Sopra: foto di Vincenzo Breccia
Sotto: lago di Bolsena, San Lorenzo Nuovo
Marzaiola in posizione yoga
Sotto: altre foto di Alina Briciu
Avvistamenti e nidificazione nel lago di Bolsena e nel Lazio
Marzaiola
Generalmente anatra di passo, è facile osservarla durante il mese di Marzo, durante il suo passaggio nel ns paese, da qui il suo nome Marzaiola.
È davvero incomprensibile come sia stata consentita la caccia, almeno nella Regione Lazio (calendario 2020-21, consentiti: marzaiola (Anas querquedula) 5 capi in un giorno, 25 capi intera stagione), ad un uccello (come tanti altri di passo) che fa migliaia di chilometri, dal centro dell’Africa alle aree del nord euro-asiatico, e si ferma qui a riposare. Un vero crimine fatto solo per sport e non per esigenze alimentari. Viene da pensare che l’uomo cacciatore uccida tanti animali così belli, solo perché tremendamente geloso della loro bellezza.
Nel lago di Bolsena, come in quello di Vico, si ferma nel periodo da fine febbraio a tutto marzo. (P.B)
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Fonte: Avifauna acquatica svernante nelle zone umide del Lazio. 2009
Stato della specie
Specie monotipica a distribuzione euroasiatica. In Italia è migratrice primaverile (da metà febbraio a metà maggio con picco tra metà e fine marzo) e nidificante regolare. Nidifica prevalentemente in nord Italia con qualche centinaio di coppie con tendenza generale al decremento anche se localmente può presentare degli aumenti (Brichetti e Fracasso, 203). Essendo una migratrice trans-sahariana lo svernamento in Italia è estremamente irregolare; trattasi infatti di qualche individuo (<10) prevalentemente concentrato nelle acque costiere del centro Italia (Abruzzo, Lazio e Toscana). Tale presenza nei mesi invernali è probabilmente dovuta ad individui indeboliti o feriti privi di forze sufficienti per intraprendere il volo per raggiungere i quartieri di svernamento (Baccetti et al., 2002; Brichetti e Fracasso, 2003).
Svernamento nel Lazio
Nel Lazio durante la presente indagine sono stati rinvenuti solo due individui: uno nel 1994 al Litorale Romano e uno nel 1997 ai Laghi Pontini.
I fattori di minaccia per questa specie (distruzione dell’habitat, caccia illegale, diffusione di sostanze chimiche in agricoltura ecc.) riguardano prevalentemente le aree di nidificazione e di svernamento (Brichetti e Fracasso, 2003), non quindi il Lazio dove la specie transita in periodo di chiusura dell’attività venatoria.
Aldo Boano
Marzaiola o marzaiola eurasiatica (Spatula querquedula LINNAEUS, 1758
Ordine: Anseriformes Famiglia: Anatidae
Lunga circa 40 centimetri, la Marzaiola è un’anatra “di superficie”, in quanto immerge solamente il capo per nutrirsi ed evita di andare sott’acqua completamente. Ha dimensioni di poco superiori a quelle dell’Alzavola, ed è facilmente riconoscibile per il colore del piumaggio, marrone-verde scuro bordato dal bianco dello specchio alare.
Il maschio, in abito nuziale, presenta il corpo finemente screziato di bianco. Particolare inconfondibile è una macchia a forma di mezzaluna, che va dall’occhio alla nuca. Becco lungo e uniformemente grigio, collo sottile, ventre bianco, maschio e femmina sono difficilmente distinguibili quando sono posati.
Grande amante dei cieli, l’Anas querquedula ha un volo veloce e quasi sempre diritto, ma improvvisamente può abbassarsi a pelo d’acqua per poi risalire velocemente, caratteristica propria delle anatre di superficie. Specie gregaria, durante la migrazione forma stormi di grandi dimensioni in formazione a nuvola, che si innalzano compatti e coordinati, cambiando spesso direzione e struttura.
Diffusa dalle terre artiche sino alle regioni mediterranea, siberiana e arabica, la Marzaiola nidifica in Europa centrale e orientale, nella Scandinavia meridionale, in Asia centrale. La popolazione dell’Europa occidentale sverna nel Sahel, dal Senegal al Lago Chad, attraverso la vallata del Niger. La popolazione che nidifica in Kazakhstan, sul Volga e nel resto della Russia meridionale e centro-occidentale, migra in Africa occidentale attraverso il Caspio, il Mediterraneo orientale, il Delta del Nilo e il Mar Rosso.
La specie si nutre essenzialmente di vegetali che trova a pelo d’acqua, oppure di piccoli animali acquatici: insetti e loro larve, crostacei, molluschi, vermi, girini, avannotti. Piuttosto pigra, trascorre la giornata riposando e dormendo, mentre è nelle ore del crepuscolo che si attiva, iniziando la ricerca di cibo.
Le marzaiole segnalate in Italia provengono dagli ambienti più diversi: dall’Africa sub-sahariana all’India, dall’Europa settentrionale alla Russia continentale, sino al Mar Caspio. La frequenza maggiore riguarda Olanda, Francia, Russia, Senegal. Nel nostro Paese è svernante irregolare e solo occasionalmente nidificante. La si può definire una specie prevalentemente di passaggio, poiché qui si ferma momentaneamente per poi proseguire il lungo viaggio verso le zone paleartiche di Europa e Asia, dove si riproduce regolarmente.
In Italia, la riproduzione è invece prevalentemente concentrata nei territori della Pianura Padana, particolarmente idonei alla specie. La stagione riproduttiva comincia alla fine di aprile, ma le coppie si formano stabilmente quando ancora si trovano nei quartieri di svernamento.
Nidifica in specchi d’acqua dolce, anche piccoli, purché riparati e con vegetazione rada. Il nido, molto simile a quello costruito dall’Alzavola, è ovattato, rivestito di lanugine scura, erba e piume. È costruito dalla femmina in una depressione del terreno in mezzo all’erba, in prossimità dell’acqua. La covata comprende dalle 7 alle 12 uova color crema, che vengono accudite dalla femmina per 21-23 giorni. Dopo circa sei settimane dalla nascita, i pulcini sono pronti per lasciare il nido.
Prospettive
La mancanza di dati attendibili su trend demografici e riproduttivi impedisce il calcolo, su basi scientificamente fondate, di un Valore di Riferimento Favorevole (FRV) per la popolazione padano-adriatica, l’unica presente da un lasso di tempo sufficiente da permettere in linea teorica la sua formulazione. La Marzaiola è infatti ancora poco studiata in Italia, a causa della scarsità di coppie nidificanti ma anche delle abitudini schive della specie, in modo particolare durante la riproduzione. In Lombardia, la conservazione della specie appare legata al mantenimento delle residue fasce incolte a ridosso dei fiumi e delle zone umide. Favorire condizioni idonee alla nidificazione della specie nelle aree maggiormente frequentate da individui nel periodo riproduttivo, in modo da permettere l’affermarsi di popolazioni significative, rappresenta molto probabilmente la principale azione di conservazione da mettere in atto per sostenere la persistenza della specie nel medio periodo. Essenziale, del pari, è mantenere in buone condizioni i principali siti di sosta. Ulteriori interventi sarebbero necessari sul fronte della limitazione dell’attività venatoria, che andrebbe esclusa in tutta l’Unione europea non solo durante l’intero periodo riproduttivo – compresa la fase di dipendenza dei pulcini – ma anche durante le fasi di migrazione da e per i quartieri di svernamento.
Minacce
Sono molteplici i fattori di minaccia che pesano sulla specie. A livello continentale, il degrado dell’habitat causato dalla bonifica delle zone umide indispensabili per la ricerca di cibo e per la nidificazione, l’aumentata aridità e il conseguente abbassamento del livello delle falde e la trasformazione di paludi in bacini di raccolta rappresentano i principali fattori responsabili del declino registrato dalla specie negli ultimi 30-40 anni. Altre minacce includono la distruzione dei nidi causata dallo sfalcio dei prati e dal disturbo da parte dell’uomo, su tutti la persecuzione diretta che pesa particolarmente su questa specie, gregaria e frequentatrice di ambienti aperti. L’apertura anticipata della caccia all’inizio di settembre, che spesso avviene in molte regioni italiane, può inoltre comportare l’abbattimento di individui che si sono riprodotti localmente, oltre a limitare il fenomeno di colonizzazione naturale. Una frequente causa di morte è inoltre dovuta all’avvelenamento, causato dall’ingerimento del piombo dei pallini da caccia. Altri fattori potenzialmente mortali fanno riferimento a intossicazioni alimentari da botulismo, responsabili, secondo alcune stime, di almeno 500mila individui morti ogni anno in Russia, Ucraina, Francia e Polonia. Non mancano neppure le minacce da parte di altri predatori, a cominciare dal visone americano, che distrugge i nidi e preda le uova della specie, oltre ad essere veicolo di trasmissione per l’influenza aviaria. Nei quartieri di svernamento africani, la Marzaiola soffre il progressivo degrado e venir meno dell’habitat idoneo, a causa, da un lato, della “chiusura” della vegetazione, dall’altro dalla progressiva desertificazione di alcune aree, fino alla modifica del corso dei fiumi e alle opere di canalizzazione a fini irrigui.
Stato di salute
La Marzaiola gode di uno stato di salute sfavorevole a livello globale. Anche lo stato di conservazione della popolazione nidificante in Italia risulta cattivo. Nonostante sia diffusa su buona parte della nostra penisola, infatti, la popolazione di Marzaiola presenta un numero esiguo sia di individui, sia di coppie nidificanti. Attualmente, si stima che nei territori dell’Unione europea siano presenti tra le 14mila e le 23mila coppie della specie, in largo declino tra il 1970 e il 2000. La popolazione italiana, attualmente valutata tra le 350 e le 500 coppie, rappresenta circa il 2,5% della popolazione nidificante totale in Unione europea, in calo tra 1990 e 2000. Il 4% della popolazione continentale della specie e una frazione inferiore al 5% di quella globale nidificano all’interno dei confini dell’Europa a 27. La Marzaiola è inserita negli Allegati II/1 e III/2 della Direttiva Uccelli ed è considerata specie vulnerabile nella Lista Rossa Nazionale. Sul territorio italiano, la maggioranza delle coppie nidificanti si trovano in Pianura Padana, dove il territorio umido e acquitrinoso si adatta bene alle esigenze ecologiche della specie. In Emilia-Romagna, nel 1981, sono state censite dalle 80 alle 130 coppie. Tra 1994 e 1996, ne sono state stimate tra le 25 e le 300, con il massimo di presenza registrato nelle province di Bologna e Ferrara. Se pure in numero esiguo, anche in altre regioni si ritrovano coppie nidificanti: le riproduzioni si mantengono regolari anche nella Laguna Veneta, mentre sono più saltuarie nei territori del Delta del Po, nel Bresciano, nel Pavese, in Toscana, Umbria, Puglia e Sardegna. Il trend delle popolazioni è variabile, tra incrementi e decrementi a livello locale: sono stimate popolazioni inferiori a 50 coppie in Piemonte, Lombardia, FriuliVenezia Giulia e Toscana, tra le 50 e le 100 coppie in Veneto. Gli anni ’80 hanno visto la presenza di circa 50 coppie in Lombardia, che hanno successivamente subito un decremento e presentano tuttora un trend negativo. Nello stesso decennio, in Sicilia si sono verificate nidificazioni irregolari, con un massimo di 5 coppie a Lentini tra 1991 e 1994, e dalle 2 alle 16 coppie presso il Biviere di Gela tra il 1984 e il 1989. All’inizio degli anni ’90, in Piemonte si segnalavano dalle 30 alle 40 coppie. In Sardegna, tra 1985 e 1993 erano stimate non più di 15 coppie.
Canto
Sordo e stridulo, il suono emesso dal maschio durante il corteggiamento ricorda il gracidìo di una raganella, ripetuto più volte. Per richiamare un suo simile o attirare l’attenzione, sia il maschio che la femmina di Marzaiola emettono un particolare suono nasale, tipico di questa e altre specie di Anatidi.
Un nome di ispirazione primaverile per l’Aanas querquedula, anatide dal colore perlaceo che arriva in Italia proprio nel mese di marzo, compiendo una caratteristica rotta di migrazione circolare: è infatti in primavera che risale sorvolando dapprima il Sahara e successivamente il Mediterraneo centrale, i Balcani e l’Italia – dove nidifica soprattutto in Pianura Padana – fino all’Europa orientale: acquattata in acque poco profonde e spesso a ridosso della vegetazione palustre, la si può osservare mentre spicca il volo, verticale e repentino, uno dei caratteri distintivi di questa specie insieme allo “specchio alare”…
Fonte wikipedia e www.uccellidaproteggere.it