Sotto: Lago di Bolsena- Parte nord

Foto di Alina Briciu 

 

                                                       

 

 

Avvistamenti e nidificazione sul lago di Bolsena e nel Lazio

Meno diffusa della Folaga, sua cugina stretta, la Gallinella d’acqua non è facile da incontrare, ma da sempre è presente sul lago di Bolsena (oss.dir.) P.B.

Note tassonomiche, corologia e fenologia                          Fonte: Nuovo atlante degli uccelli nidificanti nel Lazio

Specie politipica a distribuzione subcosmopolita. Nidificante ad ampia diffusione, è sedentaria e dispersiva con popolazioni nordiche migratrici e svernanti in Europa occidentale, Mediterraneo e Mar Nero (BirdLife International, 2004). In Italia è sedentaria e nidificante in tutto il territorio nazionale, incluse alcune piccole isole; risulta essere più localizzata sulle Alpi, sugli Appennini e nelle regioni meridionali (Brichetti e Fracasso, 2004).

Distribuzione e consistenza della Lazio  

La cartina evidenzia una distribuzione uniforme su tutto il territorio regionale, fermo restando la presenza di habitat idoneo. Confrontando l’attuale areale di nidificazione con quello riportato nel precedente Atlante (Boano et al.,1995), si evidenzia un ampliamento dello stesso, in particolare lungo la fascia costiera e nelle aree settentrionali e meridionali della regione. 

Il numero di UR in cui la specie è stata rilevata è passato da 75 (Tavolette IGMI) a 122 (Quadrati UTM), anche i dati che riguardano le nidificazioni “certe” sono aumentati, passando da 52 a 65 UR occupate. 

Nella R.N. di Nazzano, Tevere-Farfa (RM) sono state stimate 10-12 coppie nidificanti (Angelici e Brunelli, 2008), nella Palude di Torre Flavia (RM) nel quinquennio 2001-2005 sono state registrate densità comprese tra 3,18 e 3,64 coppie/10 ha (Causarano et al., 2006), a Roma in due anse del Fiume Tevere sono state registrate densità di 6,52 e 2,20 coppie/10 ha (Benassi, 2006), in uno studio effettuato lungo alcuni canali di bonifica sono state rinvenute densità (coppie/1 km) di 7,8 coppie nella R.N. del Litorale Romano, 13,7 coppie nel P.N. del Circeo e 16,2 coppie nei canali della Pianura Pontina (Castaldi e Guerrieri, 2001a). Allo stato delle attuali conoscenze non è comunque possibile fornire una stima accurata della popolazione nidificante in ambito regionale.

Preferenze ambientali nel Lazio  

Durante la presente indagine il 97% delle segnalazioni hanno riguardato la tipologia ambientale dei “Corpi d’acqua”, la specie è risultata legata alla presenza di bacini d’acqua dolce e salmastra, con presenza di una folta fascia di vegetazione ripariale. Anche per le dimensioni dell’area la Gallinella d’acqua è risultata scarsamente selettiva, occupando aree sia di vaste dimensioni sia molto ridotte, anche in ambiente antropizzato. 

I siti di nidificazione sono distribuiti nella fascia altimetrica compresa entro i 750 m s.l.m., ma con una netta preferenza per le aree poste entro i 250 m s.l.m. (circa 80%). La nidificazione riscontrata alla massima quota è avvenuta a 724 m s.l.m., presso le Sorgenti del Pertuso nei Monti Simbruini.

Status e conservazione 

In Europa la specie è considerata Non-SPEC presentando uno status di conservazione “sicuro”, con una popolazione stimata in 900.000-1.700.000 coppie (BridLife International, 2004). Data la sua elevata capacità di adattarsi alle modificazioni di habitat apportate dall’uomo, la specie non sembra essere in pericolo e non presenta attualmente la necessità di particolari misure di protezione (Brichetti e Fracasso, 2004).   Le popolazioni italiane appaiono stabili o in lieve aumento e la specie non è presente nella Lista Rossa nazionale (LIPU e WWF, 1999), e la popolazione è stimata in 100.000-150.000 coppie (Brichetti e Fracasso, 2004), potendo essere considerata pertanto in uno stato soddisfacente di conservazione. Modifica e alterazione degli habitat, presenza della Nutria Myocastor coypus, predazione di uova e pulli da parte di ratti e corvidi sono tra le maggiori minacce per la specie. In inverno nei fiumi e nei canali dell’ “Entroterra Pontino”, uno dei sistemi acquatici più importanti per lo svernamento della specie a livello nazionale (Baccetti et al., 2002), la specie subisce un sensibile decremento delle presenze quando viene effettuato il taglio della vegetazione ripariale (Brunelli et al., 2009).

Samantha   Francescato

 

 

 

 

Ascolta il canto della Gallinella d’acqua

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La Gallinella d’acqua (Gallinula chloropus LINNAEUS, 1758)     Fonte: wikipedia e www.uccellidaproteggere.it

Ordine: Gruiformes   Famiglia: Rallidae  

La Gallinella d’acqua ha un caratteristico becco giallo dotato di una cera rossa alla base, che risalta sul suo piumaggio nero, interrotto solamente da una striscia di penne bianche. Le zampe invece sono di un tipico colore verdastro e terminano con “piedi” dalle lunghe dita.

Il suo habitat ideale è rappresentato dalle zone umide: stagni, laghi, rocce e, in generale, terreni umidi e acque che scorrono lentamente con molte piante acquatiche. È qui che la Gallinella d’acqua riesce anche a recuperare le sue prede. La specie si nutre infatti di insetti acquatici, piccoli pesci, crostacei, molluschi e germogli.

I nidi sono depositati in mezzo alla folta vegetazione nei pressi della riva. Solitamente le femmine depongono circa 5-10 uova dal tipico colore marroncino maculato, con qualche chiazza scura, che covano per più di 20 giorni. I pulcini della specie sono nidifughi (abbandonano il nido appena nati): capita comunque di vederli seguire pedissequamente la madre per diverse settimane, prima di raggiungere l’autonomia.

Goffe sulla terraferma, le gallinelle d’acqua sono molto abili negli ambienti acquatici, dove solitamente procedono muovendosi a scatti. Quando si sente minacciata, questa specie diventa piuttosto rumorosa. Grazie al suo intenso canto, la Gallinella d’acqua può essere “individuata” anche quando resta nascosta tra le alte piante acquatiche che caratterizzano il suo habitat.

La specie è molto diffusa in Europa centrale, meridionale e occidentale, dove la Gallinella d’acqua è prevalentemente nidificante e stanziale. Nella stagione estiva nidifica anche in Europa orientale. È una specie politipica a corologia subcosmopolita. In Europa vive la sottospecie nominale ed esistono circa 11 sottospecie differenti fuori dal Paleartico occidentale, nessuna delle quali è ad oggi considerata in pericolo.

Prospettive

Le principali considerazioni formulate sulla Gallinella d’acqua sono basate su studi condotti su scala locale. In generale la specie risulta ben monitorata, anche se sono ancora poco conosciuti gli andamenti specifici relativi all’abbondanza delle popolazioni. Sulla base delle informazioni disponibili si propone un Valore di Riferimento Favorevole (FRV) pari a 7 coppie per km quadrato: un dato che si riferisce ad ambienti che si sviluppano lungo corsi d’acqua (fiumi, canali). Nelle zone umide di piccole dimensioni (o medio-piccole), tale valore scende a 5 coppie per ettaro, per diminuire ulteriormente nelle aree più ridotte (per zone umide di qualche decina di ettari anche una densità di 2 coppie per ettaro può essere considerata soddisfacente). Nonostante qualche situazione locale non favorevole alla specie, nel complesso lo stato di conservazione della Gallinella d’acqua può essere ritenuto soddisfacente. È utile mantenere margini di vegetazione acquatica presso i corpi idrici anche minori (es. fossi in ambiente agricolo) ed evitare operazioni di pulizia di argini e fossati in periodo riproduttivo. Per quanto riguarda la persecuzione diretta, andrebbe monitorato il rispetto scrupoloso della legislazione venatoria nazionale e comunitaria che vieta la caccia in periodo riproduttivo e nelle fasi immediatamente successive. Nonostante il fatto che la popolazione nidificante in Italia presenti uno stato di conservazione favorevole, devono comunque essere tenuti in considerazione anche gli effetti “indiretti” dell’attività venatoria – già richiamati dalla Guida alla disciplina della caccia nell’ambito della Direttiva Uccelli – ossia il problema del disturbo alle specie sia in avvio quanto in chiusura della stagione di caccia in ambienti particolarmente delicati quali appunto le zone umide. Si ritiene, più in particolare, che attualmente il prelievo venatorio sulla specie in Italia (terza domenica di settembre, 31 gennaio) non sia compatibile con il mantenimento, nel medio periodo, di un buono stato di conservazione della popolazione nidificante nel nostro Paese. Pertanto, tale attività andrebbe limitata al periodo compreso tra il 10 ottobre e il 31 dicembre.

Minacce

I luoghi in cui la Gallinella d’acqua nidifica sono spesso molto diversi tra loro e presentano anche condizioni climatiche variabili. L’unico requisito necessario sembra essere la presenza di zone d’acqua aperta con adeguata copertura di vegetazione acquatica o igrofila. Solitamente si avvistano individui della specie nei pressi di alberi vicini all’acqua, soprattutto vicino a zone riparate da boschi. Predilige quindi tutte quelle aree caratterizzate da un’umidità “naturale”. La Gallinella d’acqua vive prevalentemente in ambienti a bassa quota, pure se in alcuni casi la specie è stata avvistata anche in ambienti montani. Numeri significativi sono stati riscontrati nei pressi di stagni, fiumi, canali, sia con acqua ferma che a scorrimento lento; al contrario la specie evita le acque oligotrofe e quelle salmastre. Tollerante alla presenza umana, la Gallinella d’acqua può abitare anche parchi e giardini non lontani dalle abitazioni. Grazie a queste abitudini, la specie presenta un buon livello di adattabilità e riesce a sopravvivere in un numero considerevole di ambienti molto diversi tra loro. In ogni caso, la specie risente dell’eliminazione della vegetazione ripariale e dell’interramento di piccole zone umide. Gravi minacce per la specie sono, del pari, rappresentate da fenomeni di inquinamento acuto, dalla raccolta precoce di riso, dall’influenza aviaria, dal botulismo e dalla predazione. Tra i suoi predatori vi sono anche specie alloctone e gatti randagi che sempre più hanno un’incidenza negativa sulla conservazione di questa ed altre specie di uccelli.

Stato di salute

La Gallinella d’acqua è attualmente classificata come sicura sia in Unione europea sia a livello continentale, con uno stato di conservazione nel complesso favorevole. Stabile tra il 1970 e il 1990, la popolazione svernante e nidificante del “vecchio continente” presenta un trend demografico stabile anche nel decennio successivo (1990-2000). L’Unione europea ospita 690.000-1.300.000 coppie. Tale valore sale a 900.000-1.700.000 se si considera l’intera popolazione europea, con il vecchio continente che rappresenta un’area di una certa importanza per la specie a livello globale (una frazione compresa tra il 5 e il 24% degli individui che nidificano in Europa). Anche se con valori più modesti – in Italia si contano circa 80-120mila coppie (100-200mila secondo rilevazioni più recenti) – il nostro Paese rimane un bacino significativo in termini di conservazione della specie: la popolazione rappresenta il 14-15% di quella totale dell’Unione Europea e l’11% di quella complessiva. Analizzando il trend nazionale, il numero di individui risulta stabile nel decennio che va dagli anni ’90 al 2000. Questo andamento è accompagnato da qualche fluttuazione locale, soprattutto in concomitanza di inverni rigidi, mentre in Pianura Padana si sono registrati anche episodi di espansione di areale.

Le informazioni specifiche sull’andamento delle popolazioni di Gallinella d’acqua risultano però, nel complesso, piuttosto scarse per poter formulare considerazioni sufficientemente approfondite. Dal 1992 al 2007 sono state stimate in Lombardia 13.000 coppie, dato che è sceso a 5.500 coppie nel corso del 2007, mettendo in evidenza un andamento fluttuante. Passando al Trentino, le coppie spaziano dalle 100 alle 1.000 unità; in provincia di Gorizia il dato è inferiore (si contano 200-400 coppie). Significativa la presenza della Gallinella d’acqua in Emilia-Romagna dove, nel periodo tra il 1980 e il 2000, sono state stimate 10-20mila coppie. Negli ultimi 30 anni la popolazione è aumentata in modo significativo come conseguenza della creazione di invasi artificiali per l’irrigazione. Ad oggi, non è stato redatto un Piano d’Azione Internazionale o Nazionale sulla specie. La Gallinella d’acqua non è inclusa nella Lista Rossa Nazionale e risulta tra le specie cacciabili in base alla legislazione venatoria vigente (157/92).

Canto

Quando si sentono minacciate, le gallinelle d’acqua emettono un caratteristico richiamo, grazie al quale possono essere riconosciute, anche se solitamente si nascondono tra la ricca vegetazione del loro habitat. Acuto e irregolare, il canto di questa specie è composto da una serie di suoni molto rumorosi che permettono alla Gallinella d’acqua di essere identificata nonostante il carattere piuttosto schivo

 

Il nome scientifico di questa specie deriva dal colore verde della parte terminale delle zampe (da chloros, verde, e da pous, piedi). Il nome “Gallinella d’acqua” è dovuto invece, probabilmente, alla somiglianza di questo uccello con una piccola gallina, appunto, sia per la sua fisionomia sia per i suoi atteggiamenti. Gli individui di questa specie infatti spesso compiono, nuotando, un particolare movimento del collo e del capo. Piumaggio nero e becco rosso brillante sono i suoi tratti distintivi, oltre ad una tipica “giarrettiera” rossa presente sulle zampe. In volo è goffa e, prima di “librarsi” nell’aria, compie una piccola corsa sulla superficie dell’acqua…